Si chiama comunemente Goji, si tratta di un piccolo frutto di un arbusto appartenente alla famiglia delle Solanaceae (la stessa del pomodoro) che contiene sostanze potentemente antiossidanti in grado di stimolare il sistema immunitario, tonificare l'organismo e ridare energia in caso di convalescenza o eccesso di stress. Vediamo nel dettaglio di che si tratta.
Lycium barbarum è il nome botanico del goji, di cui si utilizza il frutto fresco tal quale o in forma essiccata. E' originario della Cina nord-occidentale: province del Gansu, Hebei settentrionale, Qinghai, Shanxi settentrionale, Sichuan e regioni autonome del Nei Monggol, Ningxia e Xinjiang.
Localmente è conosciuto con i nomi Goji, Gou qi zi, Ningxia gou qi, mentre nel resto del mondo lo possiamo trovare come Goji-berry, Himalayan
goji, Tibetan goji, Barbary matrimony vine, Duke of Argyll's
teaplant, Duke of Argyll's teatree, Matrimony-vine, Wolfberry,
Boxthorn. In Tibet è noto come Dre-tsher-ma, mentre Cau-ky è chiamato in Vietnam.Lycium barbarum è il nome botanico del goji, di cui si utilizza il frutto fresco tal quale o in forma essiccata. E' originario della Cina nord-occidentale: province del Gansu, Hebei settentrionale, Qinghai, Shanxi settentrionale, Sichuan e regioni autonome del Nei Monggol, Ningxia e Xinjiang.
Botanicamente si tratta di un arbusto rampicante, sempreverde o deciduo, che in coltivazione può
raggiungere le dimensioni e l'aspetto di un piccolo albero alto non
oltre due metri per circa un metro di diametro. I rami e gli stipiti
hanno superficie glabra e sono dotati spesso di spine, la corteccia
talvolta presenta striature rossastre. Le foglie sono normalmente
solitarie, talvolta fascicolate, con lamina di forma lanceolata o
lungamente ellittica, lunghe 2-3 cm e larghe appena 3-6 mm. I fiori
sono disposti in infiorescenze solitarie, qualche volta ravvicinate.
Il singolo fiore, che fa la sua comparsa intorno al mese di Marzo,
nasce su un pedicello lungo 1-2 cm, ha calice campanulato lungo non
oltre 5 mm, generalmente bilobato, con i singoli lobi a margine
seghettato. La corolla è di colore che va dal bianco al porpora,
imbutiforme, lunga 8-10 mm, suddivisa in lobi lunghi 5-6 mm, liberi e
con margine glabro. Il frutto è una piccola bacca che può variare
dal rosso al giallo-arancio, di forma oblunga o ovoidale, lunga 2 cm
e larga 1 cm, richiamando per il suo aspetto un acino di uva. I semi
contenuti sono in numero da 4 a 20, di colore marrone-giallastro,
lunghi circa 2 mm.
Di
questa specie esistono due varietà riconosciute: var.
barbarum
con foglie più larghe, di consistenza membranosa o cartacea, con
numero di semi maggiore a 15 contenuti in un frutto di colore
tipicamente rosso; var.
auranticarpum
con foglie più strette e di consistenza carnosa e pochi semi
contenuti in frutti di colore giallo-arancio.
Dal punto di vista fitochimico il frutto contiene numerosi amminoacidi essenziali (fino al 10% e oltre del proprio peso), criptoxantina, acido cinnamico, beta-sitosterolo, acido melissico, acido glutammico, zeaxantina, betaina (fino all'1% e oltre del peso secco), fisaleina, taurina, acido gamma-amminobutirrico, due cerebrosidi, numerose vitamine tra cui beta-carotene (provitamina A), tiamina (vitamina B1), riboflavina (vitamina B2), acido nicotinico (vitamina B3), acido ascorbico (vitamina C) e diversi minerali in tracce. E' presente anche un olio essenziale composto da due sesquiterpeni e polisaccaridi dotati di attività immunomodulante, appartenenti alla classe dei proteoglicani. I semi contengono composti steroidei.
Nella
Medicina Tradizionale Cinese il frutto di Goji viene usato di norma
nella forma essiccata, dopo essere stato raccolto in estate ed
autunno. L'essiccazione, dopo l'asportazione del picciolo, avviene
all'ombra, fino a quando la buccia del frutto si presenta
raggrinzita, quindi si espone al sole affinchè la parte esterna
diventi secca e dura, mentre l'interno si conservi morbido e polposo.
Viene ritenuto di alta qualità quando si presenta di colore rosso
brillante (var.
barbarum),
morbido al tatto e di gusto dolce. La produzione della droga
essiccata per uso officinale viene fatta soprattutto nella regione
autonoma dello Ningxia.
L'uso
medicinale di questa specie viene descritto per la prima volta nel
testo classico della Medicina Tradizioanle Cinese Ming
Yi Bie Lu (Formule
dei Medici Famosi) risalente al 200 d.C. circa, dove viene
classificata come tonico yin.
I
medici di Medicina Tradizionale Cinese prescrivono l'uso di questo
rimedio, ritenuto di gusto dolce ed energia neutra, per rinforzare
muscoli e ossa, per proteggere e migliorare le funzioni del fegato,
per rigenerare l'essenza vitale (qi)
e per migliorare la funzione visiva. Agisce sui meridiani del fegato,
dei reni e dei polmoni ed è considerato un tonico yin.
In particolare viene impiegato per rinforzare il qi
a livello renale in caso di Vuoto di Yin,
quando questo si manifesta come debolezza a livello di gambe e
articolazioni, polluzioni notturne ed eiaculazione precoce, oltre che
per ripulire e rinforzare il fegato migliorando la vista,
specialmente in caso di vista offuscata che provoca nausea e
vertigini. Aiuta anche a riequilibrare l'energia yin
per umidificare i polmoni, specialmente in caso di tosse tisica
dovuta a Vuoto di Yin.
Il frutto di questa pianta è comunemente noto anche come “bacca di
lupo” (wolfberry) e viene considerata un ottimo rimedio
antinvecchiamento.
In
unione con l'erba Dang-shen
(Codonopsis
pilosula) viene usata per trattare la
sindrome definita di astenia della milza e dello stomaco, con quadro
sintomatico che comprende mancanza di appetito, feci sciolte, scarsa
salivazione e sensazione di sete intensa. In questo caso viene
ritenuto di grande aiuto un infuso preparato al momento con due parti
di Dangshen e
una parte di Goji.
In
ambito culinario i frutti disidratati vengono impiegati nella
preparazione di zuppe rinvigorenti e tonificanti, a base di carne di
pollame, di manzo o di tartaruga, a cui danno un delicato sapore
dolciastro. Le foglie entrano nella composizione di alcuni infusi,
tra cui il più noto è il classico “Essential Harmony”
(Jiang
Tang Cha)
usato
per riequilibrare l'energia vitale qi.
I principi attivi contenuti nel frutto di questa specie sono dotati
di attività antinfiammatoria, antipertensiva, antiossidante,
antidegenerativa e antiproliferativa, coleretica, diuretica,
epatoprotettiva ed immunomodulante.
E' stato confermato che la somministrazione del frutto di questa
specie promuove la stimolazione del sistema immunitario, della
risposta non specifica e di quella leucocitaria, aumentando la
concentrazione plasmatica di TNF e interleuchina IL-1. L'estratto
acquoso del frutto somministrato in vivo tramite sonda gastrica ai
topi a dosaggi di 0,4 ml una volta al giorno, per tre giorni
consecutivi, oppure una singola iniezione intramuscolare di 0,1 ml,
ha dimostrato di incrementare significativamente l'attivita di
fagocitosi del sistema reticoloendoteliale.
L'attività antinfiammatoria e immunomodulante è stata dimostrata
nel trattamento della gastrite atrofica cronica, una grave malattia
infiammatoria di origine autoimmune. Uno studio clinico condotto su
20 pazienti affetti da tale patologia che hanno assunto 10 grammi di
frutti essiccati per due volte al dì, per un periodo compreso tra i
2 e i 4 mesi, ha mostrato che in tutti i soggetti c'è stato un
miglioramento della patologia, che nel 75% dei casi è stato molto
marcato.
Anche patologie dermatologiche ad eziologia immunitaria, come la
psoriasi, possono trarre giovamento da questa specie. E' quanto
conferma uno studio clinico svolto su 27 pazienti. L'assunzione di un
estratto del frutto a dosaggi di 50 mg per due volte al giorno, per 2
mesi consecutivi, ha portato un netto miglioramento in oltre il 70%
dei casi. Risultati analoghi sono stati segnalati in caso di herpes
zoster, eczema, neurodermatite e alopecia cicatriziale.
A conferma dell'attività tonico-stimolante e rinvigorente, uno
studio clinico condotto su 30 soggetti ha dimostrato che l'assunzione
di 50 grammi al giorno di estratto di frutto di Goji, per un periodo
di 10 giorni consecutivi, ha aumentato significativamente i livelli
di lisozima (un enzima che contribuisce all'eliminazione dei
batteri), IgG e IgA (immunoglobuline che fanno parte del sistema
anticorpale), la blastogenesi dei linfociti, la produzione di AMP
ciclico e di testosterone. In un altro studio, in doppio-cieco contro
placebo, condotto stavolta su soggetti di età compresa tra i 57 e
gli 81 anni, c'è stato un miglioramento della risposta immunitaria,
riduzione dei sintomi di degenerazione senile qualora presenti e
incremento generale della conta dei leucociti in circolo e dei
neutrofili in particolare.
Più di recente uno studio statunitense in doppio cieco contro
placebo ha analizzato i risultati della somministrazione di un
prodotto commerciale costituito da succo del frutto fresco di Goji a
60 soggetti in buono stato di salute, di età compresa tra i 55 e i
72 anni. L'assunzione per un mese consecutivo di 120 ml/die di succo
(pari a circa 150 g di frutto fresco) ha provocato un aumento di
molti parametri del sistema immunitario (concentrazione dei
linfociti, dell'interleuchina IL-2, della immunoglobulina IgG).
Inoltre il gruppo a cui è stato somministrato il succo di Goji ha
riportato mediamente un più alto livello di benessere generale, con
miglioramento della resistenza alla fatica e del sonno, mostrando
anche un aumento della memoria a breve termine e della facoltà di
attenzione.
Tradizionalmente, per il collegamento fegato/occhi che esiste nella
MTC, il frutto di Goji viene considerato in grado di migliorare la
vista. Uno studio clinico svolto su volontari sani di età compresa
tra i 18 e i 25 anni, ha rilevato che l'assunzione di 50 g/die del
frutto essiccato, dopo un mese di assunzione continuata, ha portato
ad un miglioramento significativo della capacità visiva e
dell'adattamento al buio. I ricercatori ritengono che l'alto
contenuto in beta-carotene sia alla base di questo meccanismo.
I polisaccaridi contenuti (LBP – Lyicium barbarum polysaccharides),
chimicamente classificati come proteoglicani, sono dotati di numerose
attività biologiche quali la limitazione della frammentazione del
DNA e l'apoptosi indotta, azione neuroprotettiva, antitumorale,
ipoglicemizzante e antiossidante, con particolare vantaggio nei
soggetti anziani affetti da aterosclerosi.
L'attività ipoglicemizzante è stata dimostrata in vivo e in studi
clinici, essa si manifesta con riduzione duratura dei livelli di
glicemia e con aumento della tolleranza ai carboidrati.
L'azione neuroprotettiva è stata di recente valutata in vivo per la
prevenzione del morbo di Alzheimer e altre patologie degenerative a
carico del sistema nervoso. In questo caso i ricercatori hanno visto
che l'estratto di Goji è in grado di ridurre i livelli di
omocisteina plasmatica, sostanza che provoca e aggrava il danno
neuronale, così come di altri peptidi neurotossici, manifestando
quindi azione neuroprotettiva.
L'estratto acquoso del frutto sembra anche in grado di ridurre i
valori di pressione arteriosa con effetto ipotensivo, mentre in un
altro studio esso ha dimostrato di promuovere la crescita intestinale
di lattobacilli, agendo da prebiotico.
Per la sua attività antiossidante, antinfiammatoria e
immunomodulante, l'estratto del frutto di Goji è stato testato come
coadiuvante della chemioterapia antitumorale. Uno studio clinico
condotto su 79 pazienti oncologici terminali ha evidenziato che la
contemporanea somministrazione di un farmaco antitumorale e di un
estratto di questa specie ha prodotto una significativa regressione
della malattia nel 41% dei casi, specialmente in presenza di
melanoma, carcinoma renale, carcinoma colonrettale, cancro al
polmone, carcinoma rinofaringeo e idrotorace maligno. Nello stesso
periodo i pazienti trattati solo con il farmaco hanno mostrato un
miglioramento solo nel 16% dei casi. Ciò dimostra senza ombra di
dubbio il beneficio dell'estratto naturale, che secondo i ricercatori
migliorerebbe la resa del farmaco grazie all'ottimizzazione della
risposta immunitaria. Non solo, l'attività antiossidante e
rigenerante dell'estratto di Goji costituisce una certa protezione
nei confronti del danno cellulare causato dai farmaci chemioterapici
così come dalla radioterapia. L'attività antiossidante è stata
paragonata per intensità ed efficacia a quella dell'enzima
superossido-dismutasi (SOD).
Il dosaggio tradizionalmente usato in Cina è di 6-15 grammi del
frutto essiccato, sotto forma di decotto, tintura o estratto vinoso,
da suddividere in 2-3 assunzioni durante la giornata. L'uso del succo
del frutto fresco va fatto a dosaggi compresi tra 100 e 150 ml al
giorno.
E' rimedio utile come antiossidante generale per prevenire e
coadiuvare il trattamento di patologie degenerative, specialmente a
carico del sistema nervoso, per coadiuvare trattamenti
ipoglicemizzanti e anti-ipertensivi. L'azione immunomodulante è
significativa e il suo uso può essere consigliato in tutti i
soggetti deboli, debilitati, astenici. Particolare interesse desta il
suo uso nell'ambito di patologie autoimmunitarie, dove può
contribuire a migliorare lo stato della malattia.
Nel soggetto anziano è utile per migliorare la sensazione di
benessere, ottimizzare le facoltà cognitive e contrastare
l'invecchiamento cellulare.
L'uso regolare aiuta a migliorare la vista, specialmente la capacità
di adattamento al buio, grazie al contenuto di carotene.
Nell'uso generale può essere consigliato a tutti, anche se in buono
stato di salute, come tonico e adattogeno.
Nell'uso ai dosaggi
comunemente adottati in ambito erboristico non sono da riportare
effetti secondari o tossici di rilievo. Dati tossicologici in nostro
possesso indicano la LD50 dell'estratto acquoso di frutti di Goji
pari a 8.03 g/Kg di peso corporeo con somministrazione sottocutanea,
pertanto è ritenuta sostanza di sicuro impiego.
Nell'ambito della
Medicina Tradizionale Cinese l'uso di questo rimedio viene
sconsigliato ai soggetti che manifestano eccesso
di yang a livello
epatico, oppure diarrea abbondante.
Io uso il Goji come energizzante naturale. Il succo è buonissimo! www.bacchedigoji.com
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