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domenica 4 marzo 2012

Il Goji: un piccolo frutto per combattere lo stress


Si chiama comunemente Goji, si tratta di un piccolo frutto di un arbusto appartenente alla famiglia delle Solanaceae (la stessa del pomodoro) che contiene sostanze potentemente antiossidanti in grado di stimolare il sistema immunitario, tonificare l'organismo e ridare energia in caso di convalescenza o eccesso di stress. Vediamo nel dettaglio di che si tratta.



Lycium barbarum è il nome botanico del goji, di cui si utilizza il frutto fresco tal quale o in forma essiccata. E' originario della Cina nord-occidentale: province del Gansu, Hebei settentrionale, Qinghai, Shanxi settentrionale, Sichuan e regioni autonome del Nei Monggol, Ningxia e Xinjiang.
Localmente è conosciuto con i nomi Goji, Gou qi zi, Ningxia gou qi, mentre nel resto del mondo lo possiamo trovare come Goji-berry, Himalayan goji, Tibetan goji, Barbary matrimony vine, Duke of Argyll's teaplant, Duke of Argyll's teatree, Matrimony-vine, Wolfberry, Boxthorn. In Tibet è noto come Dre-tsher-ma, mentre Cau-ky è chiamato in Vietnam.

Botanicamente si tratta di un arbusto rampicante, sempreverde o deciduo, che in coltivazione può raggiungere le dimensioni e l'aspetto di un piccolo albero alto non oltre due metri per circa un metro di diametro. I rami e gli stipiti hanno superficie glabra e sono dotati spesso di spine, la corteccia talvolta presenta striature rossastre. Le foglie sono normalmente solitarie, talvolta fascicolate, con lamina di forma lanceolata o lungamente ellittica, lunghe 2-3 cm e larghe appena 3-6 mm. I fiori sono disposti in infiorescenze solitarie, qualche volta ravvicinate. Il singolo fiore, che fa la sua comparsa intorno al mese di Marzo, nasce su un pedicello lungo 1-2 cm, ha calice campanulato lungo non oltre 5 mm, generalmente bilobato, con i singoli lobi a margine seghettato. La corolla è di colore che va dal bianco al porpora, imbutiforme, lunga 8-10 mm, suddivisa in lobi lunghi 5-6 mm, liberi e con margine glabro. Il frutto è una piccola bacca che può variare dal rosso al giallo-arancio, di forma oblunga o ovoidale, lunga 2 cm e larga 1 cm, richiamando per il suo aspetto un acino di uva. I semi contenuti sono in numero da 4 a 20, di colore marrone-giallastro, lunghi circa 2 mm.
Di questa specie esistono due varietà riconosciute: var. barbarum con foglie più larghe, di consistenza membranosa o cartacea, con numero di semi maggiore a 15 contenuti in un frutto di colore tipicamente rosso; var. auranticarpum con foglie più strette e di consistenza carnosa e pochi semi contenuti in frutti di colore giallo-arancio.

Dal punto di vista fitochimico il frutto contiene numerosi amminoacidi essenziali (fino al 10% e oltre del proprio peso), criptoxantina, acido cinnamico, beta-sitosterolo, acido melissico, acido glutammico, zeaxantina, betaina (fino all'1% e oltre del peso secco), fisaleina, taurina, acido gamma-amminobutirrico, due cerebrosidi, numerose vitamine tra cui beta-carotene (provitamina A), tiamina (vitamina B1), riboflavina (vitamina B2), acido nicotinico (vitamina B3), acido ascorbico (vitamina C) e diversi minerali in tracce. E' presente anche un olio essenziale composto da due sesquiterpeni e polisaccaridi dotati di attività immunomodulante, appartenenti alla classe dei proteoglicani. I semi contengono composti steroidei.

Nella Medicina Tradizionale Cinese il frutto di Goji viene usato di norma nella forma essiccata, dopo essere stato raccolto in estate ed autunno. L'essiccazione, dopo l'asportazione del picciolo, avviene all'ombra, fino a quando la buccia del frutto si presenta raggrinzita, quindi si espone al sole affinchè la parte esterna diventi secca e dura, mentre l'interno si conservi morbido e polposo. Viene ritenuto di alta qualità quando si presenta di colore rosso brillante (var. barbarum), morbido al tatto e di gusto dolce. La produzione della droga essiccata per uso officinale viene fatta soprattutto nella regione autonoma dello Ningxia.
L'uso medicinale di questa specie viene descritto per la prima volta nel testo classico della Medicina Tradizioanle Cinese Ming Yi Bie Lu (Formule dei Medici Famosi) risalente al 200 d.C. circa, dove viene classificata come tonico yin.
I medici di Medicina Tradizionale Cinese prescrivono l'uso di questo rimedio, ritenuto di gusto dolce ed energia neutra, per rinforzare muscoli e ossa, per proteggere e migliorare le funzioni del fegato, per rigenerare l'essenza vitale (qi) e per migliorare la funzione visiva. Agisce sui meridiani del fegato, dei reni e dei polmoni ed è considerato un tonico yin. In particolare viene impiegato per rinforzare il qi a livello renale in caso di Vuoto di Yin, quando questo si manifesta come debolezza a livello di gambe e articolazioni, polluzioni notturne ed eiaculazione precoce, oltre che per ripulire e rinforzare il fegato migliorando la vista, specialmente in caso di vista offuscata che provoca nausea e vertigini. Aiuta anche a riequilibrare l'energia yin per umidificare i polmoni, specialmente in caso di tosse tisica dovuta a Vuoto di Yin.
Il frutto di questa pianta è comunemente noto anche come “bacca di lupo” (wolfberry) e viene considerata un ottimo rimedio antinvecchiamento.
In unione con l'erba Dang-shen (Codonopsis pilosula) viene usata per trattare la sindrome definita di astenia della milza e dello stomaco, con quadro sintomatico che comprende mancanza di appetito, feci sciolte, scarsa salivazione e sensazione di sete intensa. In questo caso viene ritenuto di grande aiuto un infuso preparato al momento con due parti di Dangshen e una parte di Goji.
In ambito culinario i frutti disidratati vengono impiegati nella preparazione di zuppe rinvigorenti e tonificanti, a base di carne di pollame, di manzo o di tartaruga, a cui danno un delicato sapore dolciastro. Le foglie entrano nella composizione di alcuni infusi, tra cui il più noto è il classico “Essential Harmony” (Jiang Tang Cha) usato per riequilibrare l'energia vitale qi.

I principi attivi contenuti nel frutto di questa specie sono dotati di attività antinfiammatoria, antipertensiva, antiossidante, antidegenerativa e antiproliferativa, coleretica, diuretica, epatoprotettiva ed immunomodulante.
E' stato confermato che la somministrazione del frutto di questa specie promuove la stimolazione del sistema immunitario, della risposta non specifica e di quella leucocitaria, aumentando la concentrazione plasmatica di TNF e interleuchina IL-1. L'estratto acquoso del frutto somministrato in vivo tramite sonda gastrica ai topi a dosaggi di 0,4 ml una volta al giorno, per tre giorni consecutivi, oppure una singola iniezione intramuscolare di 0,1 ml, ha dimostrato di incrementare significativamente l'attivita di fagocitosi del sistema reticoloendoteliale.
L'attività antinfiammatoria e immunomodulante è stata dimostrata nel trattamento della gastrite atrofica cronica, una grave malattia infiammatoria di origine autoimmune. Uno studio clinico condotto su 20 pazienti affetti da tale patologia che hanno assunto 10 grammi di frutti essiccati per due volte al dì, per un periodo compreso tra i 2 e i 4 mesi, ha mostrato che in tutti i soggetti c'è stato un miglioramento della patologia, che nel 75% dei casi è stato molto marcato.
Anche patologie dermatologiche ad eziologia immunitaria, come la psoriasi, possono trarre giovamento da questa specie. E' quanto conferma uno studio clinico svolto su 27 pazienti. L'assunzione di un estratto del frutto a dosaggi di 50 mg per due volte al giorno, per 2 mesi consecutivi, ha portato un netto miglioramento in oltre il 70% dei casi. Risultati analoghi sono stati segnalati in caso di herpes zoster, eczema, neurodermatite e alopecia cicatriziale.
A conferma dell'attività tonico-stimolante e rinvigorente, uno studio clinico condotto su 30 soggetti ha dimostrato che l'assunzione di 50 grammi al giorno di estratto di frutto di Goji, per un periodo di 10 giorni consecutivi, ha aumentato significativamente i livelli di lisozima (un enzima che contribuisce all'eliminazione dei batteri), IgG e IgA (immunoglobuline che fanno parte del sistema anticorpale), la blastogenesi dei linfociti, la produzione di AMP ciclico e di testosterone. In un altro studio, in doppio-cieco contro placebo, condotto stavolta su soggetti di età compresa tra i 57 e gli 81 anni, c'è stato un miglioramento della risposta immunitaria, riduzione dei sintomi di degenerazione senile qualora presenti e incremento generale della conta dei leucociti in circolo e dei neutrofili in particolare.
Più di recente uno studio statunitense in doppio cieco contro placebo ha analizzato i risultati della somministrazione di un prodotto commerciale costituito da succo del frutto fresco di Goji a 60 soggetti in buono stato di salute, di età compresa tra i 55 e i 72 anni. L'assunzione per un mese consecutivo di 120 ml/die di succo (pari a circa 150 g di frutto fresco) ha provocato un aumento di molti parametri del sistema immunitario (concentrazione dei linfociti, dell'interleuchina IL-2, della immunoglobulina IgG). Inoltre il gruppo a cui è stato somministrato il succo di Goji ha riportato mediamente un più alto livello di benessere generale, con miglioramento della resistenza alla fatica e del sonno, mostrando anche un aumento della memoria a breve termine e della facoltà di attenzione.
Tradizionalmente, per il collegamento fegato/occhi che esiste nella MTC, il frutto di Goji viene considerato in grado di migliorare la vista. Uno studio clinico svolto su volontari sani di età compresa tra i 18 e i 25 anni, ha rilevato che l'assunzione di 50 g/die del frutto essiccato, dopo un mese di assunzione continuata, ha portato ad un miglioramento significativo della capacità visiva e dell'adattamento al buio. I ricercatori ritengono che l'alto contenuto in beta-carotene sia alla base di questo meccanismo.
I polisaccaridi contenuti (LBP – Lyicium barbarum polysaccharides), chimicamente classificati come proteoglicani, sono dotati di numerose attività biologiche quali la limitazione della frammentazione del DNA e l'apoptosi indotta, azione neuroprotettiva, antitumorale, ipoglicemizzante e antiossidante, con particolare vantaggio nei soggetti anziani affetti da aterosclerosi.
L'attività ipoglicemizzante è stata dimostrata in vivo e in studi clinici, essa si manifesta con riduzione duratura dei livelli di glicemia e con aumento della tolleranza ai carboidrati.
L'azione neuroprotettiva è stata di recente valutata in vivo per la prevenzione del morbo di Alzheimer e altre patologie degenerative a carico del sistema nervoso. In questo caso i ricercatori hanno visto che l'estratto di Goji è in grado di ridurre i livelli di omocisteina plasmatica, sostanza che provoca e aggrava il danno neuronale, così come di altri peptidi neurotossici, manifestando quindi azione neuroprotettiva.
L'estratto acquoso del frutto sembra anche in grado di ridurre i valori di pressione arteriosa con effetto ipotensivo, mentre in un altro studio esso ha dimostrato di promuovere la crescita intestinale di lattobacilli, agendo da prebiotico.
Per la sua attività antiossidante, antinfiammatoria e immunomodulante, l'estratto del frutto di Goji è stato testato come coadiuvante della chemioterapia antitumorale. Uno studio clinico condotto su 79 pazienti oncologici terminali ha evidenziato che la contemporanea somministrazione di un farmaco antitumorale e di un estratto di questa specie ha prodotto una significativa regressione della malattia nel 41% dei casi, specialmente in presenza di melanoma, carcinoma renale, carcinoma colonrettale, cancro al polmone, carcinoma rinofaringeo e idrotorace maligno. Nello stesso periodo i pazienti trattati solo con il farmaco hanno mostrato un miglioramento solo nel 16% dei casi. Ciò dimostra senza ombra di dubbio il beneficio dell'estratto naturale, che secondo i ricercatori migliorerebbe la resa del farmaco grazie all'ottimizzazione della risposta immunitaria. Non solo, l'attività antiossidante e rigenerante dell'estratto di Goji costituisce una certa protezione nei confronti del danno cellulare causato dai farmaci chemioterapici così come dalla radioterapia. L'attività antiossidante è stata paragonata per intensità ed efficacia a quella dell'enzima superossido-dismutasi (SOD).

Il dosaggio tradizionalmente usato in Cina è di 6-15 grammi del frutto essiccato, sotto forma di decotto, tintura o estratto vinoso, da suddividere in 2-3 assunzioni durante la giornata. L'uso del succo del frutto fresco va fatto a dosaggi compresi tra 100 e 150 ml al giorno.
E' rimedio utile come antiossidante generale per prevenire e coadiuvare il trattamento di patologie degenerative, specialmente a carico del sistema nervoso, per coadiuvare trattamenti ipoglicemizzanti e anti-ipertensivi. L'azione immunomodulante è significativa e il suo uso può essere consigliato in tutti i soggetti deboli, debilitati, astenici. Particolare interesse desta il suo uso nell'ambito di patologie autoimmunitarie, dove può contribuire a migliorare lo stato della malattia.
Nel soggetto anziano è utile per migliorare la sensazione di benessere, ottimizzare le facoltà cognitive e contrastare l'invecchiamento cellulare.
L'uso regolare aiuta a migliorare la vista, specialmente la capacità di adattamento al buio, grazie al contenuto di carotene.
Nell'uso generale può essere consigliato a tutti, anche se in buono stato di salute, come tonico e adattogeno.

Nell'uso ai dosaggi comunemente adottati in ambito erboristico non sono da riportare effetti secondari o tossici di rilievo. Dati tossicologici in nostro possesso indicano la LD50 dell'estratto acquoso di frutti di Goji pari a 8.03 g/Kg di peso corporeo con somministrazione sottocutanea, pertanto è ritenuta sostanza di sicuro impiego.
Nell'ambito della Medicina Tradizionale Cinese l'uso di questo rimedio viene sconsigliato ai soggetti che manifestano eccesso di yang a livello epatico, oppure diarrea abbondante.

1 commento:

  1. Io uso il Goji come energizzante naturale. Il succo è buonissimo! www.bacchedigoji.com

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