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domenica 11 marzo 2012

Uno sguardo ad Oriente: ecco i miracolosi funghi medicinali

Dopo aver visto come si è incrociata nel tempo la storia dell'Uomo e quella dei Funghi, adesso volgiamoci ad Oriente e aguzziamo lo sguardo nel sottobosco. Andiamo alla scoperta di alcuni dei più importanti funghi medicinali orientali, tanto decantati per le loro proprietà. La storia di questi funghi e i loro impieghi tradizionali.




Guardiamo ad Oriente e approfondiamo la conoscenza di questi “nuovi” funghi, che negli ultimi decenni sono stati proposti sul mercato europeo e nordamericano dei prodotti naturali. La loro provenienza è per la maggior parte limitata all'Estremo Oriente, Cina e Giappone soprattutto, ma anche Corea, Taiwan, Thailandia e zone limitrofe. Generalmente la reperibilità in natura è variabile ma per lo più si tratta di specie rare, che oggi vengono prodotte con tecniche di coltivazione controllata, i cui primi successi risalgono agli anni '70 del XX secolo, o con i più moderni metodi di biotecnologia.

Non mancano tuttavia specie che crescono anche in Europa. Il Maitake (Grifola frondosa), per esempio, è specie reperibile anche sull'Appennino tosco-emiliano e sulle Prealpi marittime in Piemonte, dove viene di rado consumato come fungo mangereccio. Il genere Cordyceps comprende specie dalle caratteristiche simili (parassitismo di insetti) che crescono in molte altri parti del mondo, sebbene si abbiano notizie circa l'uso medicinale solo di Cordyceps sinensis, di origine cinese. A tutte le specie la tradizione orientale attribuisce proprietà quasi miracolose, di rinforzare il sistema immunitario, di ringiovanire l'organismo grazie alle proprietà antiossidanti, di tonificare muscoli e organi, di rendere la mente più lucida e la memoria più efficiente. Si tratta di un gruppo eterogeneo di funghi superiori, alcuni piccoli e dalle caratteristiche biologiche peculiari (es. Cordyceps) altri invece grossi funghi saprofiti dalle dimensioni imponenti (alcuni Maitake possono raggiungere gli otto chilogrammi di peso!). Certi, sempre Cordyceps sinensis, sono rimasti sconosciuti fino a poco tempo fa, quando erano ancora appannaggio degli sciamani degli altopiani tibetani, mentre altri come Lentinula edodes (Shiitake) sono rinomate specialità culinarie (sembra essere il secondo fungo più consumato al mondo) e oggetto di ricerca da decenni nonché fonte di alcuni farmaci impiegati nei paesi di origine. Alcune sono specie ben definite, altre hanno maggiore variabilità e nel passato sono stati trattati come specie differenti. E' il caso del reishi (Ganoderma lucidum) di cui esistono almeno sei differenti varietà che si distinguono per il colore del carpoforo, trattate dai ricercatori moderni come equivalenti, sebbene nella medicina popolare ad ogni colore vengano attribuite proprietà differenti.

In Cina, ai tempi del Celeste Impero, furono emessi diversi editti imperiali che riservavano il consumo dei funghi medicinali, alcuni dei quali come il reishi si guadagnò l'appellativo di “elisir di lunga vita”, esclusivamente all'imperatore e alla sua famiglia. In Giappone invece questi funghi scatenarono un fiorente mercato durante l'epoca medioevale, tanto che chi li raccoglieva veniva pagato in cambio con lo stesso peso in argento dai daimyo, referenti feudali degli shogun, al tempo signori militari assoluti.

Nella Medicina Tradizionale Cinese vengono perlopiù considerati rimedi tonici dell'energia vitale qi che agiscono riequilibrando le energie yin e yang. Pertanto sono visti come rimedi in grado di ringiovanire il corpo dando tono e vigore specialmente in caso di soggetti anziani o debilitati. Talvolta il loro uso da solo non è sufficiente e vengono miscelati con altri rimedi tradizionali dalle proprietà simili, come la radice di Astragalus membranaceus (Huang-qi), la radice di Ginseng o quella di Angelica sinensis (Dong-quai), oppure con i frutti dell'arbusto Goji (Lycium barbarum).

Trattiamo qui per affinità il fungo Poria cocos (fu-ling), anche se si tratta di un fungo che cresce sottoterra, ben diverso dagli altri citati. Tuttavia il suo largo uso in MTC lo include nella presente trattazione. Conosciuto volgarmente anche come indian bread (lett. pane indiano), è un fungo ipogeo che viene raccolto dal terreno nella tarda estate, quindi essiccato per lungo tempo fino a che la superficie non appaia rugosa. Talvolta lo sclerozio fresco viene tagliato ed essiccato all'aria in questo modo (prende il nome di fu-ling-pi e fu-ling-quai). Viene ritenuto in grado di depurare l'organismo, migliorare la funzione organica della milza (ricordiamo il ruolo di questa nella MTC) e di calmare la mente. Viene inserito in numerose composizione toniche tradizionali in caso di mancanza di appetito, feci sciolte, nervosismo ed insonnia, a dosaggi compresi tra 9 e 15 g dello sclerozio secco.

L'uso tradizionale dei funghi medicinali in Oriente non è limitato alla sfera fisica, tanto che molti di essi vengono ritenuti in grado di migliorare anche la salute spirituale, favorendo uno stato di benessere e calma mentale, aumentando al contempo l'energia sottile del corpo. E' il caso del reishi, ritenuto vero cibo per corpo e spirito, nell'ambito della religione taoista, dove è considerato il principale rimedio per rinforzare lo shen, lo spirito di vita che alloggia nel cuore.

1 commento:

  1. A questa pagina Facebook trovate una raccolta di articoli molto interessanti sul Reishi e sulla Micoterapia più in generale:

    https://www.facebook.com/pages/Ganoderma-Lucidum-Italia/511519658889689

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