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domenica 4 marzo 2012

Introduzione all'igiene orale tradizionale del mondo islamico





Vediamo in questo primo breve articolo come la medicina araba del passato ha influenzato la cultura europea medioevale e come la sua eredità ha contribuito a creare il pensiero occidentale attuale, specialmente in campo medico. Oggi sono numerosi i rimedi che derivano da questo tipo di tradizione, vedremo a breve quali sono e come utilizzare quelli che riguardano l'igiene orale.

Nel variegato universo arabo, dal Maghreb nordafricano a noi più vicino fino al Medioriente e agli sconfinati altopiani dell'Iran, troviamo l'ampio uso di derivati naturali per mantenere la salute di denti e gengive. Più in generale possiamo affermare che il concetto di igiene, contrariamente a quanto una certa corrente dell'opinione pubblica possa pensare, è molto sviluppato nel mondo arabo e cardine di una cultura millenaria che, rigidamente legata ai precetti islamici, fa della cura del corpo uno dei suoi pilastri. Anche i pensieri dei famosi medici arabi del passato, da noi noti con i nomi latinizzati di Avicenna, Mesuè, Averroè, Avenzoar, Razes, Albucasis e molti altri, ponevano il mantenimento dell'igiene del corpo ai primi posti per poter godere di una buona salute generale. 
L'igiene orale non è esclusa da questa prospettiva e anzi trova conferma anche in ambito religioso, dove in alcune sunnah islamiche viene prescritto l'uso del miswak (Salvadora persica) durante l'abluzione che precede le preghiere in direzione della Mecca.
L'odontoiatria moderna deve molto alla cultura araba; Abulcasis, medico di Cordova, nel suo testo Al-Tasrif descriveva le pratiche di sostituzione di denti malati, intorno all'anno mille.
E' interessante notare come la medicina araba, non solo nel campo dell'odontoiatria, ha saputo trovare innumerevoli rimedi naturali che costituiscono un'interessante farmacopea ancora per buona parte da scoprire e approfondire. La capacità di sfruttare ampiamente le risorse del territorio, zone spesso aride, dove i vegetali hanno sviluppato forme viventi particolari, è uno dei punti di maggior pregio.
Nei secoli a cavallo dell'anno mille, le invasioni arabe dell'Europa meridionale hanno portato alla conoscenza di questo notevole patrimonio medico-scientifico, da cui la cultura europea ha attinto a piene mani, in un clima proficuo di contaminazione socio-culturale. Erano tempi in cui lo spirito cosmopolita, aperto ed estremamente colto di molti personaggi di spicco del mondo islamico si contrapponeva al pensiero decadente del medioevo europeo, risultato delle invasioni barbariche antecedenti.
I medici islamici riportarono in Europa anche il pensiero classico di molti filosofi greci, contribuendo alla formazione della nostra attuale cultura. Purtroppo a questo periodo seguirono guerre, pestilenze, carestie e la politica conservatrice della Chiesa che ha impedito fino all'avvento dello spirito illuminista la diffusione su larga scala di una cultura scientifica veramente tale.
Oggi siamo fortunatamente liberi di rileggere con occhi moderni i testi classici della medicina araba e poter affermare la loro indiscutibile attualità.

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