Vediamo in questo primo breve articolo come la medicina araba del passato ha influenzato la cultura europea medioevale e come la sua eredità ha contribuito a creare il pensiero occidentale attuale, specialmente in campo medico. Oggi sono numerosi i rimedi che derivano da questo tipo di tradizione, vedremo a breve quali sono e come utilizzare quelli che riguardano l'igiene orale.
Nel
variegato universo arabo, dal Maghreb nordafricano a noi più vicino
fino al Medioriente e agli sconfinati altopiani dell'Iran, troviamo
l'ampio uso di derivati naturali per mantenere la salute di denti e
gengive. Più in generale possiamo affermare che il concetto di
igiene, contrariamente a quanto una certa corrente dell'opinione
pubblica possa pensare, è molto sviluppato nel mondo arabo e cardine
di una cultura millenaria che, rigidamente legata ai precetti
islamici, fa della cura del corpo uno dei suoi pilastri. Anche i
pensieri dei famosi medici arabi del passato, da noi noti con i nomi
latinizzati di Avicenna, Mesuè, Averroè, Avenzoar, Razes,
Albucasis e molti altri, ponevano il mantenimento dell'igiene del
corpo ai primi posti per poter godere di una buona salute generale.
L'igiene
orale non è esclusa da questa prospettiva e anzi trova conferma
anche in ambito religioso, dove in alcune sunnah
islamiche viene
prescritto l'uso del miswak (Salvadora
persica)
durante l'abluzione che precede le preghiere in direzione della
Mecca.
L'odontoiatria
moderna deve molto alla cultura araba; Abulcasis, medico di Cordova,
nel suo testo Al-Tasrif
descriveva
le pratiche di sostituzione di denti malati, intorno all'anno mille.
E'
interessante notare come la medicina araba, non solo nel campo
dell'odontoiatria, ha saputo trovare innumerevoli rimedi naturali che
costituiscono un'interessante farmacopea ancora per buona parte da
scoprire e approfondire. La capacità di sfruttare ampiamente le
risorse del territorio, zone spesso aride, dove i vegetali hanno
sviluppato forme viventi particolari, è uno dei punti di maggior
pregio.
Nei
secoli a cavallo dell'anno mille, le invasioni arabe dell'Europa
meridionale hanno portato alla conoscenza di questo notevole patrimonio
medico-scientifico, da cui la cultura europea ha attinto a piene
mani, in un clima proficuo di contaminazione socio-culturale. Erano
tempi in cui lo spirito cosmopolita, aperto ed estremamente colto di
molti personaggi di spicco del mondo islamico si contrapponeva al
pensiero decadente del medioevo europeo, risultato delle invasioni
barbariche antecedenti.
I
medici islamici riportarono in Europa anche il pensiero classico di
molti filosofi greci, contribuendo alla formazione della nostra
attuale cultura. Purtroppo a questo periodo seguirono guerre,
pestilenze, carestie e la politica conservatrice della Chiesa che ha impedito fino all'avvento dello spirito illuminista
la diffusione su larga scala di una cultura scientifica veramente
tale.
Oggi
siamo fortunatamente liberi di rileggere con occhi moderni i testi
classici della medicina araba e poter affermare la loro indiscutibile
attualità.
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