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martedì 3 aprile 2012

Medicina popolare siciliana: ricette contro il diabete


Il diabete è una patologia che, sebbene in drastico aumento negli ultimi decenni, ha da sempre afflitto la gente comune, specialmente gli anziani. Per questo il controllo della glicemia è sempre stato sotto gli occhi dei "guaritori" tradizionali, in Sicilia come altrove. Ecco elencate alcune piante, tra quelle più comunemente usate e le loro preparazioni.


La ricerca per trovare rimedi utili per il controllo della glicemia, ancor prima dell'introduzione dell'insulina e di altri farmaci, era molto diffusa nell'ambito della medicina popolare siciliana. A tal fine erano numerose le piante utilizzate, alcune poi riscoperte nella moderna pratica erboristica, in genere di discreto vantaggio nel controllo della glicemia, specialmente in casi di valori non troppo elevati.

Tra queste piante annoveriamo l'acanto (Acanthus mollis), noto come vranca russina, erva vavusa o catascia. Comune nelle zone ombrose, sassose, ai margini dei boschi o sui versanti delle colline esposte a nord, dal piano alla collina. Le foglie di sapore amarognolo possono essere usate in decotto per l'azione ipoglicemizzante.

Alla stessa stregua veniva usata l'artemisia bianca (Artemisia arborescens), popolarmente conosciuta come erva janca e assai comune nelle zone soleggiate e sassose, su terreni di preferenza calcarei e spesso in prossimità del mare. E' pianta molto utilizzata in medicina popolare, per le proprietà antisettiche e cicatrizzanti per uso esterno. Internamente oltre che come tonico veniva usato come ipoglicemizzante, sotto forma di infuso dal sapore fortemente amaro.

La ballota (Ballota hispanica), volgarmente nota come marrubbiu niuru e diffuso allo stato spontaneo negli incolti ai margini dei boschi o all'ombra dei cespugli, è una perenne della famiglia della menta (Lamiaceae) che viene usata attualmente in ambito erboristico come sedativo generale del sistema nervoso. Di norma si usa Ballota foetida, mentre B. hispanica citata non viene riportata di norma di uso corrente. In Sicilia quest'ultima viene popolarmente utilizzata per abbassare la glicemia. Tuttavia come riporta il Calcara nel suo Florula medica siciliana (1851) l'uso della ballota è affine a quella del marrubio, altra pianta fortemente amara che può contribuire a limitare l'assorbimento degli zuccheri introdotti con l'alimentazione.
 
Le foglie di pesco e di noce sono rimedi comuni contro il diabete. L'infuso di esse, raccolte allo stadio giovanile gioverebbe tradizionalmente a controllare l'iperglicemia. Proprietà riconosciuta soprattutto per le foglie di noce che vengono di norma utilizzate anche nella pratica erboristica attuale a tal fine.

Tra le altre piante usate per contrastare i problemi di glicemia citiamo alcune erbe alimentari di grande importanza nell'uso popolare e costituiscono un capitolo a parte nel trattamento della glicemia.
Prima tra tutte la Crepis vesicaria, nota come radicchiella  o rizzaredda, di sapore appena amarostico con proprietà depurative e ipoglicemizzanti. Cresce dal piano fino ai 1000 metri di altitudine ed è piuttosto comune negli incolti. Se ne raccoglie la rosetta di foglie basali prima della fioritura, da consumarsi di norma lessate in padella, da sola o accompagnata ad altre verdure di campagna.

Di uso analogo è Hypochaeris radicata, molto apprezzata come erba alimentare con il nome locale di cosc'i vecchia, di sapore analogo alla radicchiella e di preparazione simile. Condivide con la specie precedente anche l'habitat di crescita trattandosi di erbe molto comuni nelle campagne.

Ancora trattando di piante alimentari utili per abbassare la glicemia non si può non citare forse la più importante erba alimentare del territorio etneo, Brassica fruticulosa, localmente noto come cavuliceddu (con diverse desinenze in base alla zona di raccolta) e ampiamente utilizzato nella cucina popolare di Sicilia. Di sapore delicato e molto comune in campagna, consumata in numerose preparazioni.

Talvolta anche l'asparago selvatico (Asparagus acutifolius), molto comune al margine dei boschi, su terreni aridi e sassosi, ma anche in pianura in zone più umide, viene consumato allo scopo di abbassare la glicemia. Il suo uso a tal fine però è meno frequente rispetto alle specie sopra indicate.

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