Il diabete è una patologia che, sebbene in drastico
aumento negli ultimi decenni, ha da sempre afflitto la gente comune,
specialmente gli anziani. Per questo il controllo della glicemia è
sempre stato sotto gli occhi dei "guaritori" tradizionali,
in Sicilia come altrove. Ecco elencate alcune piante, tra quelle più
comunemente usate e le loro preparazioni.
La ricerca per trovare rimedi utili per il controllo
della glicemia, ancor prima dell'introduzione dell'insulina e di
altri farmaci, era molto diffusa nell'ambito della medicina popolare
siciliana. A tal fine erano numerose le piante utilizzate, alcune poi
riscoperte nella moderna pratica erboristica, in genere di discreto
vantaggio nel controllo della glicemia, specialmente in casi di
valori non troppo elevati.
Tra queste piante annoveriamo l'acanto
(Acanthus mollis), noto come vranca russina, erva
vavusa o catascia. Comune nelle zone ombrose, sassose, ai
margini dei boschi o sui versanti delle colline esposte a nord, dal
piano alla collina. Le foglie di sapore amarognolo possono essere
usate in decotto per l'azione ipoglicemizzante.
Alla stessa stregua veniva usata l'artemisia
bianca (Artemisia arborescens), popolarmente conosciuta
come erva janca e assai comune nelle zone soleggiate e
sassose, su terreni di preferenza calcarei e spesso in prossimità
del mare. E' pianta molto utilizzata in medicina popolare, per le
proprietà antisettiche e cicatrizzanti per uso esterno. Internamente
oltre che come tonico veniva usato come ipoglicemizzante, sotto forma
di infuso dal sapore fortemente amaro.
La ballota (Ballota hispanica),
volgarmente nota come marrubbiu niuru e diffuso allo stato
spontaneo negli incolti ai margini dei boschi o all'ombra dei
cespugli, è una perenne della famiglia della menta (Lamiaceae) che
viene usata attualmente in ambito erboristico come sedativo generale
del sistema nervoso. Di norma si usa Ballota foetida, mentre
B. hispanica citata non viene riportata di norma di uso
corrente. In Sicilia quest'ultima viene popolarmente utilizzata per
abbassare la glicemia. Tuttavia come riporta il Calcara nel suo
Florula medica siciliana (1851) l'uso della ballota è affine
a quella del marrubio, altra pianta fortemente amara che può
contribuire a limitare l'assorbimento degli zuccheri introdotti con
l'alimentazione.
Le foglie di pesco e di noce sono
rimedi comuni contro il diabete. L'infuso di esse, raccolte allo
stadio giovanile gioverebbe tradizionalmente a controllare
l'iperglicemia. Proprietà riconosciuta soprattutto per le foglie di
noce che vengono di norma utilizzate anche nella pratica erboristica
attuale a tal fine.
Tra le altre piante usate per contrastare i problemi
di glicemia citiamo alcune erbe alimentari di grande importanza
nell'uso popolare e costituiscono un capitolo a parte nel trattamento
della glicemia.
Prima tra tutte la Crepis vesicaria, nota
come radicchiella o rizzaredda, di sapore appena
amarostico con proprietà depurative e ipoglicemizzanti. Cresce dal
piano fino ai 1000 metri di altitudine ed è piuttosto comune negli
incolti. Se ne raccoglie la rosetta di foglie basali prima della
fioritura, da consumarsi di norma lessate in padella, da sola o
accompagnata ad altre verdure di campagna.
Di uso analogo è Hypochaeris radicata, molto
apprezzata come erba alimentare con il nome locale di cosc'i
vecchia, di sapore analogo alla radicchiella e di preparazione
simile. Condivide con la specie precedente anche l'habitat di
crescita trattandosi di erbe molto comuni nelle campagne.
Ancora trattando di piante alimentari utili per
abbassare la glicemia non si può non citare forse la più importante
erba alimentare del territorio etneo, Brassica fruticulosa,
localmente noto come cavuliceddu (con diverse desinenze in
base alla zona di raccolta) e ampiamente utilizzato nella cucina
popolare di Sicilia. Di sapore delicato e molto comune in campagna,
consumata in numerose preparazioni.
Talvolta anche l'asparago selvatico (Asparagus
acutifolius), molto comune al margine dei boschi, su terreni
aridi e sassosi, ma anche in pianura in zone più umide, viene
consumato allo scopo di abbassare la glicemia. Il suo uso a tal fine
però è meno frequente rispetto alle specie sopra indicate.
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