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giovedì 23 febbraio 2012

Vitamina D: attenzione all'origine

Sono numerosi gli integratori alimentari comunemente venduti in erboristeria che contengono vitamina D, notoriamente utile per favorire il metabolismo delle ossa e fissare il calcio nel tessuto osseo. Può trovarsi da sola, sotto forma di vitamina D pura, come integratore naturale ricco di vitamina D (es. olio di fegato di merluzzo) oppure miscelata a calcio ed altri estratti naturali. E' fondamentale sapere che non tutta la vitamina D è la stessa, che solo la D3 è quella che dona i benefici di cui sopra e che essa è ricavata solo da fonti di origine animale.
In commercio la vitamina D2, anche conosciuta con il nome di ergocalciferolo, si trova tanto in forma pura quanto miscelata con altri estratti. Questa forma di vitamina D si forma nei tessuti vegetali a partire dall'ergosterolo dopo esposizione a raggi ultravioletti. Nell'uomo, come negli altri animali, l'esposizione ai raggi solari stimola la sintesi di vitamina D, che però in questo caso prende il nome di vitamina D3, o colecalciferolo. Se non viene sintetizzata direttamente nel corpo in seguito all'esposizione ai raggi ultravioletti, la vitamina D può essere assunta per bocca, ma diventa biodisponibile solo dopo essere passata nei reni e nel fegato, dove determinate reazioni biochimiche la trasformano nella molecola utile per favorire la fissazione del calcio nelle ossa.
La necessità del corpo di processare la vitamina ingerita per renderla biodisponibile potrebbe essere all'origine del fatto che la forma D3 (quella sintetizzata anche nel nostro corpo) viene correttamente elaborata ed assorbita, le altre no.

Una recente ricerca svolta in Serbia presso l'Università di Nis da Bjelakovic e colleghi, pubblicata su Cochrane Database Systematic Review, ha analizzato l'incidenza dell'assunzione di vitamina D sul tasso di mortalità nell'uomo. E' stata selezionata a tal fine una grande mole di materiale che analizza gli effetti e i benefici della supplementazione con vitamina D in esseri umani adulti, con differente forma della vitamina, diversi dosaggi e tempi di somministrazione.
E' stata fatta una comparazione tra colecalciferolo (D3), ergocalciferolo (D2), alfacalcidolo e calcitriolo, queste ultime due forme attive di vitamina D. 
I risultati si basano su un totale di oltre 90'000 pazienti, per lo più donne ultra settantenni, per cui l'assunzione di vitamina D viene consigliata per contrastare l'insorgenza e l'aggravamento dell'osteoporosi. Il tempo medio di assunzione è stato di 2 anni.
I risultati sono interessanti perchè si è visto che l'unica forma di vitamina D che ha realmente svolto la sua funzione è esclusivamente la D3, mentre le altre non hanno praticamente apportato alcun beneficio. Inoltre è stato sottolineato che la stessa vitamina D3 va assunta con determinate precauzioni, soprattutto è bene non assumerla in concomitanza con calcio, il che può portare da quanto riportano i dati ad un aumento statisticamente significativo di formazione di calcoli renali.

Per chi volesse saperne di più:

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